L’AUTISMO

autismo

 

L’autismo viene definito come «una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo biologicamente determinato, con esordio nei primi tre anni di vita. Le aree prevalentemente interessate sono quelle relative all’interazione sociale reciproca, all’abilità di comunicare idee e sentimenti e alla capacità di stabilire relazioni con gli altri. L’autismo vive e si configura come una disabilità “permanente” che accompagna il soggetto nel suo ciclo vitale, anche se le caratteristiche del deficit sociale assumono un’espressività variabile nel tempo».

Le indicazioni per il trattamento dell’autismo specificano che esso deve essere precoce, intensivo e curriculare e che gli obiettivi a lungo termine devono concentrarsi su: correzione dei comportamenti disadattivi, aumento delle competenze cognitive,sociali e comunicativo-linguistiche e sviluppo di un soddisfacente adattamento emozionale, nei termini di controllo degli impulsi, modulazione degli stati emotivi e dell’immagine di sé.

In presenza di un’incidenza sempre più frequente (le stime più recenti arrivano all’1 per 100), l’intervento precoce e l’inclusione delle famiglie sono ritenuti determinanti per i risultati. Per effettuare una diagnosi precoce e accurata necessita una visita specialistica che impieghi strumenti clinici standardizzati a livello internazionale.

Le strategie suggerite per intervenire sull’autismo prevedono unapproccio comportamentale (ABA, DTT): un numero rilevante di ricerche effettuate su tali programmi ne hanno dimostrato l’efficacia su vari aspetti sintomatologici.

 

Le Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità indicano il modello ABA tra i programmi intensivi comportamentali più efficaci con bambini e adolescenti con disturbo dello spettro autistico. Laddove una diagnosi precoce ed un intervento intensivo, coordinato e continuativo concorrono a migliorare in modo concreto lo sviluppo e la qualità della vita dei soggetti autistici, l’ABA prevede un approccio estremamente individualizzato, che contempla l’insegnamento sistematico, in rapporto uno a uno col terapista.
Gli interventi, siano essi domiciliari, in ambito scolastico o in contesti naturali, sono tutti mirati a:
•  garantire il più alto grado possibile di autonomia in ambito personale e sociale;
•  incrementare la comunicazione nelle differenti forme;
•  accrescere le potenzialità in tutte le aree compromesse;
•  supportare le famiglie e coinvolgerle nell’attività educativa e nella gestione quotidiana;
•  produrre opportunità di apprendimento e generalizzazione delle competenze in contesti naturali per favorire l’integrazione sociale.

Sfoglia le Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità sull’Autismo